In questo articolo non troverete la semplice recensione di un libro, ma un dialogo tra 2 donne che pur non conoscendosi affatto, hanno scoperto di avere tanto in comune.
È il confronto tra Sonia Nebulosi autrice del dolcissimo libro “ti voglio più bene di ieri ma meno di domani” e Stefania Mariani, giovane donna che, insieme al suo bambino, ha dato vita ad un coloratissimo mondo su instagram dove, da buoni “LibrEsploratori”, danno consigli di lettura, in un modo che è semplicemente il “loro modo”.
L’incontro tra le 2 avviene grazie ad una nostra intuizione che ci spinge a chiederci se il libro di Sonia, che parla delle prime volte di una mamma, non potesse essere perfetto per una giovane donna come Stefania, mamma anche lei.
Da questo incontro nasce questa bella collaborazione che osiamo pensare più come la nascita di una vera amicizia.
Fra poco capirete perché.
Ma partiamo con la recensione che Stefania ha scritto per noi:
Sonia è diventata mamma da poco quando decide di scrivere questo libro. O meglio quando la stesura del libro si manifesta in lei come una necessità. Per sé stessa prima di tutto. Per dare una forma e un colore a tutte le prime volte che sta affrontando e per imprimere nella memoria quell’amabile caos che ora permea la sua vita.
Le sue parole sgorgano spontanee dalla fonte travolgente delle gioie, delle paure, dei sentimenti contrastanti che agitano e alimentano il cuore di una neomamma. Sono emozioni che scalpitano per essere lasciate libere di scorrere, di trasformarsi in fiume e sussurrare, nel loro corso, parole di conforto e incoraggiamento ad altre famiglie appena nate.
Ma non è tutto:
Sonia sa che prima o poi, in un giorno lontano, alla sua bambina basterà risalire quella corrente per scoprire le origini della loro storia, dei loro primi travagliati eppure indimenticabili mesi insieme.
Così nasce questo diario ironico e riflessivo, questo insieme di testimonianze e pensieri dove ogni capitolo (che affronta un argomento diverso a partire da una lettera dell’alfabeto) è un microcosmo a se stante, divertente da percorrere senza vincoli, lasciandosi accattivare da un titolo o da una delle tante piacevoli illustrazioni che lo accompagnano.
Fino a qui, Stefania ci ha condotto alla scoperta del libro, cercando di darci un immagine che ci ha permesso di comprendere le intenzioni dell’autrice e lo scopo di questa narrazione, lasciando, però, da parte i suoi commenti personali in merito.
Ma quando le abbiamo chiesto di raccontarci le sue sensazioni e le emozioni provate dopo averlo letto, ci ha letteralmente stupito con questa bellissima suggestione:
“Cara Sonia, per parlarti scelgo il mezzo che ho scoperto dal tuo libro sei solita utilizzare tu stessa con i tuoi amici per comunicare loro emozioni e pensieri importanti.
Ti scrivo una lettera.
Non siamo amiche noi (in effetti non ci conosciamo proprio) ma adesso porto a spasso nella mia vita pensieri e parole tue, grazie a questa serena passeggiata a braccetto che è stata leggere il tuo libro, e un po’ tua affezionata confidente mi ci sento.
Ti ho ascoltata con entusiasmo lungo tutto il sentiero e ora che siamo all’ascita del parco e devo salutarti, vorrei farlo con queste parole.
Concedimi innanzitutto una metafora da inguaribile “astrovagante”: sei stata l’orbita ellittica che mi ha riportato quella remota cometa di emozioni che credevo dispersa nello spazio e nel tempo. Una cometa fatta del ghiaccio di paure e dubbi e della luce di amore e sogni che accompagnano una neomamma.
Una cometa che avevo ammirata e vissuta e infine salutata, con un po’ di malinconia e un pizzico di sollievo quando il mio bambino è cresciuto abbastanza da aprire la porta ad eccitazioni e turbamenti nuovi. Mi hai indotta a rialzare lo sguardo e a ritrovare tra le tante stelle che ho collezionato nel cielo della mia vita con Stephan quella piccola luce flebile e lontana che porta con sé la coda dei nostri primi, indimenticabili passi insieme.
Ti ringrazio per il tono pacato, per la sincerità, per l’ironia con cui hai voluto che ricordassi i momenti faticosi e bui e per avermi permesso di ascoltarti seguendo il mio passo, ben consapevole che il tempo di una mamma è sempre poco, ma la necessità di una voce amica tanta.
La gravidanza è come l’impaziente attesa di scoprire cosa contiene quel pacco accattivante e colorato che sappiamo destinato a noi sotto l’albero di natale, dici. TU SEI LA TELEFONA DI AUGURI DI UNA AMICA AMATA LA NOTTE DELLA VIGILIA.Magari tra qualche tempo ci rivediamo alla prima pagina e comminiamo dinuovo insieme, per un po’.
Con affetto, Mamma Stef”
Grazie a Stefania per la collaborazione e a tutti i lettori de ” Ti voglio più bene di ieri ma meno di domani” che invitiamo a visitare il profilo Instagram di questa giovane mamma e del suo bambino @littlewandererbook.
Nel salutarvi, vi ricordiamo che il libro è acquistabile online in tutti i book shop più importanti ma, se siete curiosi potete scoprirlo subito qui.
Buona lettura, Rossini Editore.